Si intende per biomassa “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”. Questa è la formulazione prevista dalla Direttiva Europea 2009/28/CE, ripresa da tutta la legislazione ad essa riferente. E quindi, anche se sulla definizione stessa di biomassa vi sono e vi sono stati giudizi non univoci, essa è, al momento, quella universalmente più accettata. In effetti, il concetto di biomassa che si trova in letteratura presenta differenze più o meno forti. Sostanzialmente, si possono dividere le biomasse in due gruppi:
- Concetto di biomassa dal punto di vista ecologico
- Concetto di biomassa dal punto di vista energetico: le biomasse sono forme biotiche che possono essere usate come fonti di energia .
Si possono definire “biomasse” quei prodotti di origine forestale o agricola (includendo i loro residui ed escludendo i rifiuti urbani o zootecnici), provenienti cioè da colture, energetiche o tradizionali. Le biomasse ed i combustibili da esse derivate emettono nell’atmosfera, durante la combustione, una quantità di anidride carbonica più o meno corrispondente a quella che viene assorbita in precedenza dai vegetali durante il processo di crescita. L’impiego delle biomasse ai fini energetici non provoca quindi il rilascio di nuova anidride carbonica , principale responsabile dell’effetto serra.
Le biomasse possono essere caratterizzate da 3 diversi criteri:
- il contenuto di acqua (la biomassa si trova in condizioni fresche o è stata asciugata?)
- la sua origine (la biomassa proviene da piante, animali?)
- vitalità (ci sono organismi morti o vivi al suo interno?)
Biomasse secondo origine:
- Fitomassa: la biomassa proviene da piante
- Zoomassa: la biomassa proviene da animali
- Biomassa microbica: la biomassa proviene da microorganismi
Biomassa secondo vitalità.
- Biomassa vivente: è costituita da elementi viventi
- Biomassa morta: è costituita da elementi morti
Resa energetica
Le piante hanno la capacità di trasformare l’energia solare in energia chimica. Questo processo può avvenire mediante la seguente reazione
- Acqua + anidride carbonica + energia —> carboidrato + ossigeno
L’efficienza energetica globale della formazione di carboidrati è rappresentata da
- il rapporto tra biomassa ottenuta ed energia solare disponibile che dipende anche dalla quantità di radiazione intercettata e dall’efficienza della fotosintesi.
L’efficienza energetica della fotosintesi dipende dal percorso seguito a livello di percorso molecolare ( si possono distinguere tra piante di tipo C3 e di tipo C4)
Composizione delle biomasse
La biomassa è composta principalmente da organismi vivi o morti, che a loro volta sono costituiti da una varietà di composti diversi. I composti quantitativamente più importanti possono essere raggruppati in tre classi di composti:
- Carboidrati: costituiscono la maggior parte della biomassa e sono composti da carbonio, ossigeno e idrogeno. Essi sono, per esempio, come monomero (zucchero monosaccaride o semplice), glucosio (destrosio), disaccaride (zucchero matrimoniale), saccarosio (zucchero di canna o barbabietola) o un polisaccaride (zucchero multipli), amido e cellulosa;
- Grassi;
- Proteine.
Produzione di biomassa a scopi energetici
Le biomasse incidono sul 15% degli usi energetici primari nel mondo (55 milioni di TJ/anno). I paesi in via di sviluppo ricavano il 38% del loro fabbisogno energetico dalle biomasse.[/row]
Fonte: wikipedia